Esperienze Aziendali

Lunedì 26 Dicembre 2022

Olio Monterisi: siccità, produzione in calo oltre le previsioni

Produzione prevista in calo del 30-35 per cento, incremento dei costi di latta e vetro, ma si cerca di non aumentare eccessivamente il prezzo del prodotto finale.

di Isabella Lanaro

Scheda tecnica

L’azienda Olio Monterisi si trova nell’unica provincia italiana con tre capoluoghi (Barletta-Andria-Trani), nella Puglia centro-settentrionale.

L’azienda, guidata da Nicola Monterisi, produce olio extravergine di oliva dalla metà dell’800, in un territorio particolarmente vocato alla coltura dell’oliva, che confina a nord-est con il Mare Adriatico e ad ovest con la bassa Murgia. 

Fedele al motto di famiglia “non accontentarti mai”, Nicola Monterisi ci ha concesso un’intervista dove ha affrontato i temi della crisi idrica e del rincaro energetico. 

In che misura gli effetti nefasti delle alte temperature e della siccità hanno impattato sulla produzione della vostra azienda? 

Lo saprò dire solo dopo la raccolta perché ad oggi non è facile stabilirlo. All’inizio sembrava avessimo perso addirittura il 70% del raccolto, ma man mano che è passato il tempo la situazione si è ristabilita e prevedo una perdita del 35% circa. È la natura, sono situazioni che si tengono in considerazione quando si decide di fare questo mestiere. Io dalla pianta voglio ricavare qualità e per questo mi accontenterei anche di un 50% pur di avere un buon prodotto.

Secondo Lei le conseguenze negative dei mesi estivi potrebbero in parte essere compensate dalle condizioni meno sfavorevoli dei mesi autunnali?

Si assolutamente. Le piogge hanno tolto la polvere, rinfrescato e bagnato le piante interamente. Tutte cose che l’irrigazione non può fare con la stessa efficacia. 

Secondo le prime stime, in Italia si prevede una produzione di quasi un 20% in meno rispetto alla stagione precedente. Lei si ritrova in questi numeri? 

No, io prevedo un 30-35% in meno quest’anno. Il poco prodotto che c’era nelle piante è cresciuto con l’arrivo dell’acqua, ma comunque superiamo il 20% di perdita. 

Oltre all’emergenza climatica, ci troviamo di fronte all'aumento dei costi energetici e all'incremento di carta e vetro, essenziali per gli imballaggi. Come state affrontando questa situazione in azienda? 

Ho potuto notare degli aumenti importanti soprattutto per quanto riguarda la latta, ma anche nel vetro con un aumento del 30%. Per ora non ho aumentato i prezzi ma è in programma. Se le persone vogliono la qualità devono comprendere questa rivalutazione dei prezzi. L’aumento non sarà comunque proporzionato all’aumento dei costi di produzione, ma inferiore. 

Secondo Lei gli aumenti dei prezzi dell'energia, della logistica e delle materie prime ricadranno sulle spalle dei consumatori o ci sono strumenti per evitare questa prospettiva? 

Personalmente dovrò addebitare parte dei costi ai consumatori altrimenti la produzione diventerebbe insostenibile. Farò comunque il possibile per andare incontro ai miei clienti.