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Lunedì 19 Febbraio 2024

Terre in Fiore, marketing e comunicazione: l’investimento chiave per valorizzare il settore olivicolo

L’azienda siciliana crede che il settore olivicolo debba svilupparsi come ha fatto il mondo del vino in un percorso lungo 30 anni, ma è necessario un investimento su marketing e comunicazione del prodotto.

di Veronica Zin

Scheda tecnica

“Siamo cresciuti nell’era in cui i genitori ci dicevano di studiare, di laurearci e di cercare un posto di lavoro sicuro. Io, invece, ho deciso di dare valore alla mia città e al mio territorio. Così, a 18 anni ho preso in mano le redini di Terre in Fiore con l’obiettivo di coltivare gli oliveti con agricoltura biologica per far arrivare al cliente un prodotto di qualità”.

Sono queste le parole di Vincenzo Italia, responsabile di produzione e dei processi produttivi di Terre in Fiore, l’azienda siciliana che si trova a Castelvetrano, in provincia di Trapani. 

Terre in Fiore è un’azienda agricola che si tramanda di padre in figlio ormai da quattro generazioni. In origine si coltivavano alberi di melograno e vigneti, ma dopo 13 anni di lavoro l’azienda si è specializzata solo nell’olivicoltura e ora produce oli Evo di qualità dalla cultivar Nocellara del Belice.

Il forte desiderio e la passione di Vincenzo Italia lo hanno spinto ad affrontare una sfida enorme, anche considerando la sua giovane età all'inizio del percorso. E, nonostante le difficoltà iniziali, oggi il responsabile di produzione e dei processi produttivi di Terre in Fiore, spiega che è molto più semplice parlare di olio rispetto a 10 anni fa.

“Quando abbiamo iniziato la nostra attività ci siamo scontrati contro un muro di gomma perché il consumatore e gli importatori consideravano l’olio come un semplice condimento per cucinare. Ma, nel corso degli anni, con tutto il lavoro che abbiamo fatto e che è stato fatto su scala nazionale tra corsi di formazione, informazione e concorsi, il cliente si è avvicinato al mondo dell’olio Evo e ha dimostrato il desiderio di saperne di più”. 

Sicuramente sono stati fatti degli enormi passi in avanti per quanto riguarda l’informazione sull’olio Extravergine di oliva, ma Italia spiega che ci sono ancora delle problematiche concrete:

Ancora non esiste una comunicazione dell’olio EVO adeguata. Le informazioni che si trovano online non sono precise e non trasmettono i valori della qualità e la necessità di saper abbinare diversi tipi di olio in base a cosa si cucina. Questo è un aspetto che nel mondo del vino si è sviluppato ma ci sono voluti più di 30 anni. Con l’olio sarà necessario seguire lo stesso percorso e noi di Terre in Fiore, in primis, stiamo investendo in comunicazione e marketing”. 

L’azienda siciliana vuole informare i consumatori sulle diverse tipologie di olio creando delle linee guida su come abbinare i vari tipi di olio in base al piatto: 

“C’è ancora molto lavoro da fare. Ci siamo affidati ad un ente esterno per curare la comunicazione sui social e veicolare contenuti di qualità. Inoltre, nel nostro sito abbiamo cercato di inserire le informazioni in modo chiaro e fruibile e stiamo lavorando ad una sezione indipendente dedicata agli abbinamenti olio-piatto ricca di consigli per il consumatore finale”. 

Un settore, quello dell’olio Evo, in continuo mutamento, e non solo per quanto riguarda la comunicazione: 

“Da qui a 10 anni la qualità dell’olio cambierà drasticamente: il filtraggio, per esempio, per me è importantissimo. Un olio di qualità deve essere filtrato. Terre in Fiore ha una linea non filtrata riservata ai clienti che ce la richiedono, ma si tratta di un prodotto che deve essere consumato nel breve periodo perché l’olio non filtrato nel tempo perde le sue caratteristiche e qualità nutritive. Per questo, la preferenza nei confronti dell’olio non filtrato è un trend che sta prendendo sempre più piede”. 

Tuttavia, un fattore impone un significativo rallentamento alla produzione di olio Evo, indipendentemente dai trend: l’emergenza climatica. Ma se la crisi ambientale sta avendo un impatto negativo su molti aspetti, c’è anche un lato positivo:

La siccità, le alte temperature hanno messo a dura prova i nostri oliveti e non abbiamo scorte sufficienti per soddisfare tutte le esigenze dei nostri clienti – conclude Italia – ma c’è un vantaggio.  Siamo in un anno storico perché la carenza di olio Evo ha fatto sì che un olio di scarsa qualità abbia raggiunto il costo di un olio di alta qualità. E questo è positivo per noi perché il cliente, a parità di prezzo, sceglierà un prodotto qualitativo”.