Mercato Estero

Mercoledì 30 Agosto 2023

Tunisia, settore olivicolo-oleario: ambiziose strategie di crescita per il prossimo decennio

La strategia mira a rafforzare produzione, qualità e a diversificare i mercati export. L’Italia mostra crescente interesse per l'olio bio tunisino, di cui è il maggior importatore.

di Emanuele Fiorio

Scheda tecnica

Il settore olivicolo-oleario tunisino si prepara ad un futuro promettente, sostenuto dalla determinazione del governo di incentivare e promuovere lo sviluppo di nuovi impianti e la produzione di olio d'oliva di alta qualità. “Tunis Afrique Presse” (TAP), agenzia di stampa tunisina, ha descritto di recente la strategia innovativa del Ministero tunisino dell'Agricoltura, delle Risorse Agricole e della Pesca (MARHP) che mira a trasformare il panorama olivicolo nazionale nei prossimi dieci anni.

La Tunisia, secondo i dati del COI (Consiglio oleicolo internazionale), ha dimostrato la sua solidità nel settore, producendo una media annuale di 228.000 tonnellate di olio d'oliva nell'ultimo decennio. Le esportazioni annuali hanno raggiunto le 216.000 tonnellate, ma il consumo interno ha mantenuto una media annua bassa di 33.600 tonnellate.

Una delle pietre miliari dell’ambiziosa strategia del Ministero dell'Agricoltura è l'aumento della produzione annuale di olio extravergine di oliva, con l’obiettivo di raggiungere 250.000 tonnellate entro il 2035. A tale obiettivo si aggiungono piani per incrementare le esportazioni di olio extravergine di oliva imbottigliato a circa 200.000 tonnellate ed il consumo interno a 50.000 tonnellate, sempre entro lo stesso periodo.

Per raggiungere tali traguardi, il Ministero tunisino ha delineato una serie di azioni chiave attraverso:

il rinnovamento annuale di 1.000 ettari di vecchi uliveti,
l'introduzione di nuove varietà,
la trasformazione di 10.000 ettari di terreni irrigui in moderni impianti ad altissima densità. Attualmente, il 93% degli uliveti tunisini dipende dalla pioggia per l'irrigazione.
investimenti in strutture per migliorare la qualità del prodotto,
incremento dei finanziamenti per la ricerca scientifica,
creazione di partenariati con il settore privato al fine di sviluppare un robusto database analitico.

Inoltre un elemento chiave della strategia è l'espansione delle esportazioni di olio d'oliva tunisino
Attualmente, il 95% delle esportazioni di olio d'oliva tunisino è destinato all'Europa e agli Stati Uniti. Tuttavia, il Ministero sta ora cercando di sviluppare relazioni più strette con alcuni Paesi africani, l'India, il Giappone, la Cina e la Corea del Sud. Quest'ultima ha dimostrato un interesse crescente per l'olio d'oliva, incorporandolo nella propria cucina tradizionale. Nel 2021, la Corea del Sud ha importato olio d'oliva per un valore di 10 milioni di dollari, diventando il 12° importatore mondiale di questo prezioso prodotto.

Non solo la Tunisia è ben posizionata per trarre vantaggio dall'espansione del mercato dell'olio d'oliva biologico, ma sta già assistendo ad un notevole successo in questo settore. Le esportazioni di olio d'oliva biologico sono cresciute fino a rappresentare quasi la metà della produzione annuale totale (oltre 105.000 tonnellate, il 44% della produzione del Paese).

Le destinazioni principali sono tre Paesi europei dell’area mediterranea. Infatti secondo l'Osservatorio nazionale dell'agricoltura tunisino (Onagri), proprio l’Italia è diventato il principale mercato export per l’olio d'oliva biologico tunisino (52.5%), seguita da Spagna (36.3%) e Francia (7.9%).

Il settore oleario tunisino sta ottenendo risultati straordinari in termini di entrate dall'esportazione. Nonostante un decremento del 9,8% nel volume delle esportazioni, i ricavi sono aumentati del 36,9% durante la campagna 2022/2023 fino alla fine di maggio 2023. Questo risultato è stato raggiunto grazie a un aumento del prezzo medio dell'olio d'oliva, che nel primo semestre 2022/2023 è cresciuto del 52% rispetto alla stagione precedente.

La Tunisia sta strutturando un promettente percorso a tappe in ottica internazionale, attraverso una strategia ambiziosa che mira a rafforzare la produzione, la qualità e le esportazioni dell'olio d'oliva tunisino. Con l'attenzione rivolta anche a nuovi mercati, come la Corea del Sud, e il crescente interesse per l'olio d'oliva biologico, di cui l’Italia è il maggior importatore, il Paese sembra essere sulla strada giusta per ritagliarsi un ruolo di primo piano nel settore olivicolo mondiale.