Oleoturismo

Mercoledì 28 Giugno 2023

Oleoturismo, Italia: cresce la ricerca del rapporto personale con il produttore

L'acquisto "a un prezzo interessante" si conferma la principale motivazione che spinge i turisti a visitare i frantoi. Ma la crescita più evidente riguarda la ricerca del rapporto personale con il produttore.

di Emanuele Fiorio

Scheda tecnica

Il "Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2023" prende in esame l’intero settore del turismo legato all’enogastronomia italiana e dedica una parte all’analisi del turismo legato all’olio d’oliva.

L’oleoturismo si sta evolvendo, la domanda è sempre più diversificata e l’offerta si sta adeguando attraverso proposte che siano in grado di soddisfare diversi target. Resta il fatto che il turismo dell'olio d'oliva in Italia si basa su un forte legame tra la produzione di olio extravergine di oliva, il territorio e la storia delle aziende.

Secondo l'Associazione Nazionale Città dell'Olio, i dati del rapporto - redatto da Roberta Garibaldi, docente di management del turismo presso l'Università degli Studi di Bergamo - mostrano che le esperienze più apprezzate si diversificano in base all'età

Gli over-55 sono maggiormente interessati ad esperienze più tradizionali, mentre i giovani tendono ad avere interesse per altri tipi di esperienze che non siano puramente turistiche e che permettano di far emergere il legame tra l'Evo ed il territorio.

L'acquisto del prodotto "a un prezzo interessante", citato dal 72% degli intervistati, si conferma come la principale motivazione che spinge i turisti a visitare i frantoi. La percentuale di coloro che sono attratti dalla possibilità di degustare l'olio in abbinamento a prodotti e cibi locali raggiunge il 70%. L'abbinamento cibo-olio nelle aziende produttrici si impone come una delle tendenze dell'anno.

Le altre esperienze che destano interesse sono:
visita a un frantoio storico (indicata dal 68%),
tour a piedi tra gli ulivi secolari (64%),
visita di una oleoteca (61%) o di un museo dell'olio (51%),
visita a un centro benessere o a una spa con trattamenti a base di olio extravergine di oliva, in questo caso preferiti dalle donne (56% contro 46%).

La crescita più evidente, secondo i dati del rapporto, riguarda la ricerca del rapporto personale con il produttore. Il 59% degli intervistati vorrebbe avere la possibilità di incontrare e parlare con il titolare dell'azienda, una percentuale in crescita di dieci punti rispetto all'indagine del 2019

È evidente anche il legame tra la produzione di olio e la storia del luogo: il 66% vorrebbe poter visitare una dimora storica con un uliveto, in linea con la tendenza a riscoprire antichi edifici dove ancora oggi si pratica l'attività agricola.

Questi dati mostrano la continua trasformazione della domanda in un settore in cui l'offerta turistica è in pieno sviluppo ed evoluzione. L'apertura alle visite è piuttosto recente, rispetto a quella delle aziende vitivinicole, e molti visitatori non sanno ancora che esiste la possibilità di accedere a un frantoio per svolgere vari tipi di attività in simbiosi con la natura.

Dal report emerge la capacità delle aziende di rinnovarsi attraverso attività differenziate, organizzando corsi di degustazione incentrati sul prodotto, proponendo l'olio extravergine di oliva come base per i trattamenti nei centri termali, coinvolgendo il visitatore nella raccolta e nelle prime fasi della lavorazione delle olive, creando prodotti e packaging personalizzati, magari con nome e cognome in etichetta.